sabato 30 gennaio 2010

Nascere e morire nel Rock

Il mio petto si gonfia di emozione e i miei occhi si inumidiscono mentre ascolto la vibrante e delicatamente possente voce di John Cale intonare la sua toccante Hallelujah; voglio saperne di più.

Scopro che John Cale è Gallese e che la nonna lo obbligò a parlare gaelico fino a che non andò a scuola dove finalmente imparò l’inglese, poi divenne un bravo violoncellista e, prima di diventare il poliedrico artista di oggi, fondò con il suo amico Lou Reed i Velvet Underground. La notizia mi stupisce, conosco un po’ i Velvet e un po’ Cale, ma non avevo mai pensato che nascessero assieme. Mi tuffo in una navigazione ipertestuale tra wikipedia, youtube, siti ufficiali ed internet database.

Scopro che la rivista Rolling Stone ha piazzato i Velvet al numero di 19 della sua lista dei 100 migliori artisti di tutti i tempi. Sì perché, come sanno tutti, la rivista americana Rolling Stone è solita fare le sue liste e non ha nulla a che vedere con la band britannica The Rolling Stones, come tutti sanno. Cattura la mia attenzione la Lista dei 100 migliori chitarristi secondo Rolling Stone, in testa si piazza Jimi Hendrix, nato a Seattle e sepolto nel 1970 in un sontuoso complesso funerario al Memorial Park di Renton; seguito da Duane Allman della The Allman Brothers Band.

Duane Allman, nato nel Tennessee e amico di Eric Clapton (il quarto chitarrista più bravo al mondo secondo Rolling Stone), quando aveva tre anni perse il padre, Willis, sergente dell' United States Army mentre si trovava a casa in licenza dalla guerra di Corea fu ucciso per una rapina. Iniziò a suonare spinto dal fratello e insieme fondarono l’omonima band che li portò al successo, poi, nel 1971, Allman muore in un incidente di moto a Macon, in Georgia il 29 ottobre. Poco più di un anno dopo, l'11 novembre 1972, Berry Oakey, bassista della Allman Brothers Band muore schiantandosi in motocicletta contro un autobus a soli tre isolati di distanza dal luogo dell'incidente di Duane. Poco dopo la morte di Duane, Ronnie Van Zant dei Lynyrd Skynyrd dedicò la canzone "Free Bird" alla memoria di Duane Allman, singolo che raggiunse la posizione 19 della classifica dei singoli più trasmessi nelle radio statunitensi.

Non conoscevo Allman Duane ma Free Bird è una delle mie canzoni preferite, cerco di capire in che rapporti erano Ronnie e Allman, ma mi perdo in un’esaltante storia dei Lynyrd Skynyrd fino a giungere al 1977, anno in cui la leggendaria band viene segnata per sempre. Un aereo charter, che portava i Lynyrd in Louisiana per un concerto, precipita in una palude a Gillsburg, Mississippi. L'impatto uccide Ronnie Van Zant, il chitarrista e cantante Steve Gaines, la corista Cassie Gaines e altre tre persone. Tremendo. Pare che i Lynyrd Skynyrd fossero, probabilmente ingiustamente, tacciati di razzismo per via del fatto che usassero come simbolo la bandiera confederata, oltre loro, però, molti artisti del sud degli States usarono quella bandiera, primo tra tutti Elvis Presley.

Elvis nacque a Tupelo in Mississippi da un parto gemellare. Il fratello di Elvis morì appena nato. Il padre, scozzese, non aveva un becco d’un quattrino e, anche quando ne aveva, la sua atavica taccagneria fece crescere assai duramente il piccolo mito. Pare che l’appellativo “The Pelvis”, che ho sentito dire spesso non derivi da una simpatica assonanza come credevo, ma era un nomignolo attribuitogli a causa della sua spettacolare presenza scenica animata dai suoi famosi movimenti di bacino! Alla fine della sua carriera, a causa della depressione e dei medicinali, fu trovato morto nel 1977 nel bagno di una sua compagna. Le leggende metropolitane che sostengono che Elvis sia ancora vivo nacquero immediatamente e, oltre ai fanatici, coinvolgono anche insigni professori, associazioni finanziate da industriali, ricercatori che a tempo pieno si dedicano al caso (ovviamente sono tutti americani). Tra le teorie più gettonate, spiccano la possibile origine aliena del cantante, il suo inserimento in un programma dell'Fbi per la protezione dei testimoni e la sua reincarnazione in Marilyn Manson. Gli è stato anche attribuito l'omicidio del presidente Kennedy. Su Wikipedia c’è persino la voce “Avvistamenti di Elvis”. Per un puro caso ritorno alla classifica del Rolling Stone passando per B.B. King, uno degli artisti che influenzò maggiormente lo stile di Elvis.

B.B.King è il terzo chitarrista più bravo di sempre (secondo Rolling Stone) e io ho avuto la fortuna di sentirlo (e vederlo) suonare dal vivo. Nato ad Itta Bena è sempre stato dedito alla chitarra, ogni chitarra che ha posseduto è stata battezzata Lucille, sì, perché all’età di 23 anni, mentre suonava in un locale dell’Arkansas, due tizi iniziarono a picchiarsi e andarono a finire su un barile di kerosene che bruciava per riscaldare la sala. L’incendio divampò e tutti scapparono via, ad un certo punto il povero B.B. si ricorda di aver lasciato dentro la sua preziosissima Gibson e si tuffa tra le fiamme per recuperarla riemergendo, poco prima del collasso del locale, miracolosamente illeso. I due piromani lottavano perché si contendevano una donna di nome Lucille, così B.B. decise di chiamare Lucille ogni sua chitarra come monito per non far più pazzie del genere.

Decido di leggere di tutti i primi dieci più bravi chitarristi secondo Rolling Stone. Al quinto posto si piazza Robert Johnson, Mississippi, uno dei primi musicisti introdotti nella Rock and Roll Hall of Fame, un prestigioso museo di Cleveland. Narra la leggenda, alimentata anche dallo stesso Johnson, che il giovane bluesman abbia stretto un patto col Diavolo, vendendogli la sua anima in cambio della capacità di poter suonare la chitarra come nessun altro al mondo. Si dice che avesse l’abitudine di suonare nei cimiteri, tra le tombe, e che fosse capace di riprodurre nota per nota qualunque melodia ascoltasse. Morì a soli 27 anni in modo misterioso, c’è chi dice che fu pugnalato, altri che fu avvelenato; chi che morì in ginocchio, sulle sue mani, abbaiando come un cane; e c’è anche chi dice che la sua morte aveva qualcosa a che fare con la magia nera.

Il sesto più bravo al mondo, secondo Rolling Stone, è Chuck Berry, Saint Louis, e, a detta dei più, è lui il vero inventore del Rock. Per chi non sapesse chi è Chuck Berry basta andare ad un film tanto amato dalla mia generazione, vi ricordate la performance di Marty McFly al ballo della scuola in Ritorno al futuro? Ecco! "Johnny B. Goode" è uno dei grandi successi di Berry. Anche se il chitarrista è ancora in attività la sua vita è stata già raccontata in un film.

Al settimo posto c’è Stevie Ray Vaughan, di Dallas, giovane prodigio e autodidatta impara a cantare e suonare ad orecchio, esercitandosi automaticamente guardando trasmissioni sportive in tv o conversando con gli amici del più e del meno. La notte del 27 agosto 1990, all'Alpine Valley Music Theater, vicino a East Troy, Wisconsin, dopo aver partecipato ad un grande concerto con Eric Clapton (cioè il quarto chitarrista più bravo al mondo, sempre secondo Rolling Stone), Robert Cray, Buddy Guy e il fratello Jimmie; sale su un elicottero per tornare al suo albergo di Chicago. Poco dopo il decollo il velivolo si schianta contro una collina a causa della fitta nebbia. A bordo vi era un collaboratore di Eric Clapton, il pilota e Stevie Ray Vaughan, muoiono tutti nell'incidente. Le ricerche poterono iniziare solo la mattina seguente, quando la nebbia si diradò.

Ry Cooder di Santa Monica è l’ottavo, autore della colonna sonora di Paris, Texas. Partecipa alla realizzazione del disco Buena Vista Social Club. Il Buena Vista era un club di Avana il cui ingresso era vietato ai bianchi, dopo quarant’anni dalla chiusura del locale un gruppo di all star cubane si fondono nell'Afro-Cuban All Stars e accompagnati da Ry incidono il disco. Sull’intera vicenda Wim Wenders dirige un bellissimo documentario che io vidi all’età di quindici anni in un desolatissimo cineteatro di paese in terza visione.

Al nono posto ho trovato il chitarrista dei Led Zeppelin, Jimmi Page, Londinese, ritenuto il pioniere dell’heavy metal e buon amico di J.K. Rowling, l’autrice Harry Potter.

Infine il decimo più bravo è un altro inglese, Keith Richards, chitarrista e fondatore dei The Rolling Stones (la band, che non c’entra niente con la rivista Rolling Stone), il nome del gruppo è il titolo di una canzone di Muddy Waters, il 17esimo miglior artista di sempre secondo la rivista Rolling Stone.

E sull’incalzante assolo di Keith in Sympathy for the Devil mi ritrovo in piena notte, dopo un fantastico e inatteso viaggio nella storia del Rock. La barra di progresso del player è ormai giunta alla fine e torno ad ascoltare l'Hallelujah, di John Cale, da cui è cominciato tutto e, mentre scrivo le ultime parole del mio racconto, il piano di John sembra sapere esattamente come mi sento, come la musica possa accogliermi in momenti come questo, in cui una banale e non “wikipediabile” vita va incontro a scelte per lei difficili e ci si sente più mediocri che mai. I miei pensieri nascono casualmente e muoiono per lasciar posto ad altri, come le pagine web e le canzoni della mia playlist , come nascono e muoiono i grandi musicisti della storia, ma tra le note di questi uomini, sento invece che una sorta di comunione avviene tra me e il mondo, mi sento capace di poter fare tutto, di saper amare ogni cosa e di scalare ogni vetta. Di saper essere felice. Hallelujah, hallelujah, hallelujah....

..poi però la musica finisce e si sente il silenzio della propria vita.